Dì la verità: quante volte controlli se la porta è chiusa? Controlli spesso il gas? E la portiera della macchina? Quante volte torni indietro?
Oppure nelle relazioni: controlli gli accessi di alcune persone su Whatsapp? E il telefono del tuo partner? Gliela dai ogni tanto un’occhiatina, anche se ti fidi?
Agende, sveglie, post-it, bigliettini ovunque, per paura di dimenticarsi date, appuntamenti, impegni importanti…
Ci muniamo di qualsiasi strumento per mantenere il controllo della nostra vita.
Disturbo ossessivo compulsivo? O semplice paura di perdere il controllo di ciò che stiamo facendo?
Le etichette sono tanto importanti quanto poco flessibili, quindi è bene indagare il meccanismo che si nasconde dietro a queste azioni che quasi tutti compiono.
Il controllo che fa perdere il controllo. Chi non l’ha mai provata?
E’ una delle ansie più comuni tra gli esseri umani.
Ma quale emozione si nasconde dietro a questa situazione comune? La paura.
La paura di perdere il controllo non è un vero e proprio disturbo, né una sindrome. Essa può assumere diverse forme, come:
- la paura di perdere il controllo del proprio corpo;
- la paura di impazzire e fare del male a se stessi, o agli altri;
- la paura di fare un gesto inconsulto, come buttarsi da una finestra o giù da un dirupo con la macchina;
- la paura di perdere la lucidità mentale e il controllo della mente;
- la paura di perdere il controllo delle proprie emozioni.
Sono solo alcuni esempi. Tutti però hanno in comune una cosa: la persona teme, o sente, di non avere più la possibilità di controllare se stessa, il proprio corpo, la propria mente o le proprie azioni.
Tutto questo può valere in parecchi ambiti: nelle relazioni amorose, sul lavoro o nello studio, nell’organizzazione della vita quotidiana, nella progettazione del futuro e nei rapporti con gli altri.
Spesso durante le sedute di psicoterapia nel mio studio di Monterotondo sento dire frasi come queste:
“Devo sempre assicurarmi che tutto vada bene…”, “ Non mi fido di come fanno le cose gli altri…”, “Se mi stendo sul letto mi assalgono mille pensieri e non riesco a rilassarmi…”, “Controllo più volte di aver fatto una certa cosa… mi sento ansioso, stressato e turbato quando le cose non vanno come vorrei o come mi aspetto”.
Tra queste frasi ci sono molte parole chiave, ma la più importante, a mio parere, è “aspetto”. Il voler controllare, infatti, nasce dall’aspettativa che si può controllare davvero tutto.
Il controllo è ancorato all’aspettativa (e alla speranza) di prevenire gli imprevisti che sono ritenuti non accettabili e porta a mettere in atto una serie di comportamenti che richiedono un ingente consumo di energie, per scongiurare ciò che è inatteso.
Ma come si esce dall’auto-dittatura del controllo? Te lo spiego presentandoti Cassandra.
Nella mitologia greca Cassandra era la figlia di Ecuba e Priamo, re di Troia. Era talmente bella che persino il dio Apollo si innamorò di lei. Questi, per indurla a concedersi, le fece il dono della “Profezia”. Cassandra, però, negò di soddisfare i desideri di Apollo, che si vendicò rendendo inefficace il dono che le aveva fatto in precedenza. Così Cassandra continuò a prevedere il futuro, ma non fu più creduta. Anche se fece tante profezie su futuri eventi negativi, le sue previsioni non furono mai considerate vere.
Perché ti ho presentato Cassandra? Perché il desiderio di mantenere il controllo ci fa ottenere il dono della profezia, ma queste profezie spesso di rivelano non veritiere.
Di conseguenza: più aumenti il controllo, più produci profezie irreali.
E allora cosa puoi fare? Smetti di essere un profeta, vivi nel qui ed ora.
Controllare è sano, essere perfetti è inumano! Quindi ti consiglio di imparare a lasciare un po’ di controllo nella vita quotidiana e ti invito ad imparare l’arte della flessibilità, come se diventassi flessibile come un bambù, che dinanzi a una bufera si piega, ma non si spezza.
Il vento non spezza un albero che sa piegarsi. La vita non spezza chi sa danzare tra le sue bufere, avendo il coraggio di lasciar andare il proprio controllo…
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE