Argomento serio, molto serio.
Serio perché è alla base della vita.
Serio perché riguarda tutti, nessuno escluso.
Serio perché non è una scelta, almeno nelle sue linee essenziali.
Serio perché è la linfa che unisce la madre al bambino e la terra all’uomo.
Serio perché, quando mal gestito, coinvolge spesso i giovani, molto giovani.
Serio perché questi giovani sono spesso adolescenti e ancor più spesso ragazze.
Serio perché l’adolescenza è un universo parallelo troppo spesso trascurato e frainteso.
Serio infine perché può degenerare con conseguenze catastrofiche.
C’è vento di primavera, e buon vento sia.
I corpi si scoprono, gli occhi, a digiuno per il lungo inverno, indugiano sulle forme, anche le proprie. Il taglio della luce naturale sullo specchio del bagno è più nitido e rivela impietoso.
Parliamo del rapporto con il corpo, che cammina parallelo a quello con il cibo.
Parliamo in particolare della percezione che le adolescenti del nostro tempo hanno del loro corpo e di come, in rapporto ad esso, il cibo diventi nemico.
Non tratteremo di anoressia in senso stretto. Essa è una questione seria, e ritengo limitativo, e quindi sbagliato, liquidarla con un po’ di nero su bianco in un post che vuole essere leggero e divulgativo. Potremo parlarne in modo professionale attraverso una consulenza specifica, anche su Skype, se preferisci, vista la delicatezza dell’argomento.
Per il momento il mio scopo è solo quello di fornire dei consigli su come gestire quello che potrebbe diventare l’inizio di un problema.
Il jeans leggero dello scorso anno, la maglietta attillata che lascia intravedere l’ombelico … ed ecco che tua figlia piange.
Piange perché improvvisamente non si piace più; il suo corpo è cambiato, ed è naturale che ciò accada, ma lei si vede GRASSA. Capita al 90% delle ragazzine e non c’è per nulla da stupirsi, né da preoccuparsi.
Preoccuparsi No, occuparsi SÌ.
Di fronte ha una persona che le è ancora estranea e che deve imparare ad accettare, e poi è bombardata da immagini ancor più assillanti dei suoi stessi ormoni. Siamo una società che si basa essenzialmente sull’immagine; tutti ne siamo schiavi, anche tu, e allora come potrebbe lei esserne immune?
È fragile, incredibilmente fragile, e la sua fragilità è terreno fertile nonché il miglior investimento per le dinamiche dei media. Sullo smartphone scorre ragazze quasi irreali, con gambe che sembrano l’autostrada del sole da casello a casello e glutei scolpiti nel marmo; i capi riportano tutti in etichetta la scritta “push up”, reggiseni push up, leggin push up, jeans push up, rossetti push up, mascara push up, … pure le mutande ormai non si vendono se non fanno svettare le chiappe fino alle scapole.
Lei si guarda allo specchio, in quel taglio di luce impietoso, e vede la forma di una ragazzina normale, con il bacino che si allarga, il petto che cresce, il giro coscia che si arrotonda, di ottime fattezze italiche ma lontana anni luce dalla dea che pubblicizza la lingerie che ha appena acquistato.
Entra in crisi, e allora tu che fai?
Puoi ripeterle come un mantra che non è grassa, che è bellissima, che deve crescere, che si asciugherà, puoi anche cantarglielo in si bemolle ma lei non lo recepirà. E sarà pure improbabile che riconosca la causa in una conformazione genetica non propriamente nordica che vi trasmettete in eredità da generazioni e generazioni. No, la colpa sarà lì, nel piatto, nella lasagna della nonna e in quella pretesa odiosa di farla sedere a tavola al solo scopo di incrementare quei rotolini intorno alla vita.
Comincia allora a considerare come tu, adulto, genitore, recepisci il discorso “cibo” e quello di “immagine”, e soprattutto come li trasmetti a lei. Un po’ vittima sei anche tu, magari non più della modella coscialunga ma sicuramente della visione deviata che la nostra società ha dell’alimentazione.
REGOLA N. 1 – PESA … LE PAROLE
Impara a chiamare il cibo con il suo nome. La pasta è pasta, non “carboidrati”, un’arancia è una semplice banalissima arancia, non “vitamina C”. Capisco che ormai è la norma, lo fa la televisione, i giornali, persino le etichette delle confezioni. Fonte di questo, fonte di quell’altro, mi è capitato di vedere sulle banane “fonte di potassio”, e che diamine … è una banana! A tavola siamo tutti dottori nutrizionisti e al supermercato sembra di stare in farmacia. Smettila di tormentarla con ”l’apporto di glucidi, lipidi, ferro, grassi saturi e insaturi, b12, omega 3” e tutto l’alfabeto greco unito a Pitagora e Cartesio; lo recepirà come qualche cosa di estraneo, di forzato e anche un po’ schifoso, e di ciò che è estraneo, forzato e pure schifoso se ne può fare a meno. Apri il tuo dizionario mentale e premi il tasto ‘canc’ su tutti i termini come “probiotico, proteico, iperquello, ipoquellaltro”. Ne trarrai giovamento pure tu e riscoprirai il piacere di mangiare uno yogurt senza aspettarti di veder spuntare un sorrisone a 50 denti fra l’inguine e l’ombelico. E soprattutto, un semplice e rilassato “mangia solo un paio di forchettate di pasta con il pomodoro” ottiene molto di più che “I carboidrati sono essenziali per la crescita”.
REGOLA N. 2 – ASSECONDALA
Mettersi a ‘dieta’, ovvero ridurre il quantitativo di cibo, non porta a morte certa, né un corpo magro è sintomo di anoressia. È piuttosto il contrario che dovrebbe preoccupare. Viviamo tutti ossessionati dal cibo, senza neppure rendercene conto; consideriamo vuoto un frigorifero che non straborda di confezioni, nei carrelli della spesa inseriamo un buon 60% di alimenti assolutamente superflui, insomma, mangiamo tutti troppo. Non ostacolare il suo desiderio di perdere qualche chilo, non potrà esserle di danno neppure se quel sovrappeso è solo nella sua testa: una dieta bilanciata e un ridotto apporto calorico, uniti a un clima sereno, non comportano rischio alcuno. Ostacolandola, ossessionandola, insistendo affinché mangi, creando situazioni di tensione a tavola, lasciando trapelare ansia e preoccupazione, otterrai l’effetto opposto, se non addirittura l’innesco di situazioni alquanto a rischio, come l’indurla a liberarsi di quel cibo con ogni mezzo. E allora la faccenda si farebbe seria veramente.
REGOLA N. 3 –NON MENTIRLE
“Sei meglio tu!” “Quella regge l’anima con i denti” “Agli uomini piacciono le ragazze formose, mica quelle spilungone!”. Si sentirà presa in giro e recepirà le critiche verso la stratosferica modella di Victoria’s secret come una pietosa bugia nei suoi confronti, ed ha pure ragione! Se quell’immagine di perfezione è alla base delle sue aspirazioni adolescenziali, è naturale che cerchi di avvicinarsi il più possibile a essa. Aiutala a mantenere i piedi per terra e a farle scoprire i suoi pregi senza svilire quelli altrui.
REGOLA N. 4 – NON EMARGINARLA
Se ha deciso che ingurgitare passato di porri la trasformerà in Irina Shayk, non permettere che le sue portate siano diverse dalle vostre. Vorrà dire che tutti farete buon viso al passato di porri, mettendo da parte i musi lunghi. Alla lunga si potrebbe sentire anche in colpa e, per gratitudine, sacrificarsi al maccherone.
Quando devi preoccuparti? Ripeto, “pre-occuparti”, ovvero anticipare la percezione di un problema che al momento non sussiste, No; “occuparti” assolutamente Sì!
- OSSERVA, con discrezione estrema. Osserva se si reca in bagno, sempre, subito dopo mangiato; cerca di cogliere i rumori, gli odori (hai un fiuto particolare, quello della madre, che non solo è metaforico ma anche fisico, che hai sviluppato alla sua nascita), i tempi. Cerca di fare attenzione anche ai siti che consulta: circolano in rete, in particolare su instagram, mode pericolose, quali il postare foto dei progressi del proprio corpo, e gare a dir poco demenziali, come il “thigh gap”, in francese “espace entre les cuisses”, ovvero l’ossessione dello spazio fra l’interno delle cosce, un diktat estetico ormai virale fra le adolescenti.
- CONTROLLA. Altra dote squisitamente materna, lo scovare ogni cosa un adolescente cerchi di occultare. Il cestino della carta straccia sotto alla scrivania è in grado di rivelare anche il terzo segreto di Fatima, e tu sei un’esperta in questo! Medicinali, lassativi, integratori, … assunti senza controllo portano solo a due conseguenze: potenziali danni fisici e soprattutto assottigliamento del portafoglio. Se li trovi, niente scenate. Offrile su di un piatto d’argento l’opportunità di farseli prescrivere ad hoc da uno specialista, in modo da avere maggiore possibilità di successo. Anche i resti di cibi consumati di nascosto, in genere altamente calorici come patatine e dolciumi, rivelano che cerca di mentire anche a se stessa e fuga ogni enigma sul perché non perda neanche un grammo a fronte di una settimana a piselli sconditi.
- AGISCI. Chiedi aiuto. Tieni conto che questi consigli sono solo generici e applicabili a situazioni di base non particolarmente critiche. Un colloquio ti aiuterà ad affrontare e capire come muoverti.
Ricorda che non è affatto necessario coinvolgerla, anzi è meglio lasciarla all’oscuro, in modo che recepisca il clima più naturale possibile. Possiamo iniziare anche con un semplice colloquio tramite Skype, magari mentre è a scuola. Con un aiuto esterno sarai poi tu ad accompagnarla sulla strada giusta.
Vento di primavera nell’aria, e se hai voglia di rilassarti passando qualche momento di piacevole lettura, iscriviti alla mia newsletter.
E che buon vento sia!
Federico Piccirilli
Esperto in Psicoterapie Brevi