Tutti Bugiardi

“Non si dicono le bugie!” Quante volte ce l’avranno ricordato? Eppure sembra che in molti l’abbiano dimenticata questa raccomandazione.

Molti dicono di mentire a fin di bene, molti tacciono segreti scomodi o inconfessabili, altri giurano amori eterni ed irrealistici. 

Le bugie fanno sempre male, ma quando a dirle sono le persone di cui ci fidiamo diventano ancora più dolorose. Infatti molte delle persone che si rivolgono a me, nel mio studio di Monterotondo oppure online, affermano che, venendo a sapere alcune bugie, dette da persone per loro fidate, non riescono più a credere in nulla.

Ma c’è qualcuno che non dice le bugie? In realtà mentiamo in continuazione, e soprattutto a noi stessi, convincendoci che la realtà non è come è, ma come vorremmo che fosse.

Al di là del bene e del male

Gli esseri umani hanno un’innata tendenza alla menzogna, e per una buona ragione: essere capaci di manipolare le aspettative di coloro che ci stanno d’attorno è un tratto di sopravvivenza fondamentale per degli animali sociali come noi.

Ma questo è eticamente corretto? Dipende. Da cosa? Dai punti di vista. Infatti quando si parla di bugie emergono dei sentimenti quali il senso di colpa, il senso d’ingiustizia e la vergogna. 

A volte dire le bugie è un modo per mascherare una natura di cui ci vergogniamo, una tentata soluzione disfunzionale per evitare il conflitto o la sofferenza. Le persone possono vergognarsi anche di ciò che sono, di se stessi.

Ma vale davvero la pena dire le bugie?

Le bugie hanno le gambe corte, dice un proverbio. E i proverbi, solitamente, non sbagliano. Alcune teorie affermano che ci sono dei segnali per riconoscere chi dice le bugie, io invece vorrei soffermarmi su alcuni comportamenti che spesso le persone assumono quando vengono smascherati.

Molte persone, quando vengono smascherate o anche semplicemente quando la sua vittima diventa sospettosa, iniziano a giocare con le emozioni, con la seduzione o la sessualità. Questo è un chiaro modo di dirottare altrove l’attenzione dalla questione, forzando gli altri a combattere su un altro terreno.

Addirittura, a volte, anche quando il suo gioco è ormai stato scoperto, molte persone provano spesso ad evitare il peggio, mercanteggiando, ammorbidendo o eliminando totalmente la propria responsabilità, dimostrando ad esempio che circostanze più forti di lui lo hanno costretto a mentire, o addirittura gettando la colpa addosso a qualcun’altro.

Ma quindi è giusto o sbagliato? E’ un bene o un male? Dipende da chi racconta la storia. Siamo tutti cattivi in una storia raccontata male. E, per tale ragione, quando subiamo il torto di una bugia abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi, di tornare alla nostra storia, di lenire la nostra ferita, di ritrovare il nostro senso di fiducia, perché, come dice Ferzan Özpetek: “Quando trovi il coraggio di raccontarla, la tua storia, tutto cambia. Perché nel momento stesso in cui la vita si fa racconto, il buio si fa luce e la luce ti indica la strada”. 

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Buon vento 😉

Federico Piccirilli

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapie Brevi

Terapia a Seduta Singola

Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE