Se hai passato la tua vita a reprimere le tue emozioni, è probabile che ora tu faccia fatica a riconoscerle, a capire cosa provi davvero: riesci a fare la differenza tra gioia ed eccitazione, tra rabbia e invidia, tra tristezza e delusione?
In genere molte persone che ricevo nel mio studio di Monterotondo oppure online riscontrano questa difficoltà. Quando mi raccontano i loro problemi mi parlano di un grande caos, in cui sentono di provare qualcosa, ma che non sanno definire.
Può capitare che ci sia stato insegnato a reprimere le nostre emozioni invece di conoscerle, ma se non sai cosa stai provando veramente, come fai a capire come ti senti dentro? Le emozioni sono importanti, perché funzionano un po’ come una bussola: ci mostrano di maniera istintiva se ci stiamo avvicinando o allontanando da ciò che vogliamo, da ciò che ci fa sentire bene.
Come capire se sto reprimendo delle emozioni?
La repressione delle emozioni può avvenire per diversi motivi, ma il principale è perché le riteniamo inappropriate nel momento in cui le proviamo.
Tuttavia, però, come disse un saggio: “Non puoi trattenere il vento nel tuo pugno”. Quindi, proprio per questo, se il tuo corpo ti manda un segnale d’allarme, devi ascoltarlo: non puoi metterlo a tacere come se nulla fosse.
Se l’allarme antincendio si mette a suonare, ti metterai in salvo o spegnerai semplicemente l’allarme? La domanda potrebbe sembrarti sciocca, ma se ci pensi bene, provare reprimere le emozioni è un po’ come far tacere l’allarme antincendio sperando che il fuoco si spenga da solo.
Come liberare le emozioni represse senza farti sopraffare?
Innanzitutto chiediti: “Cos’è quest’emozione?”. Quando provi una determinata emozione, prova a definirla, a capire cosa la muove e perché sta emergendo. Vivila, ma non lasciarti sopraffare: stai provando un’emozione, non sei quell’emozione. Lascia scorrere l’acqua, ma ricorda che tu sei il letto del fiume che lo contiene.
Poi chiediti: “Qual è il suo messaggio?”. Cosa sta provando a dirti quest’emozione? Perché sta emergendo ora e in risposta a cosa? Ascolta il suo messaggio, potrebbe insegnarti molte cose su di te.
Infinite chiediti: “Come posso plasmarla?”. Sicuramente non puoi trattenere l’acqua che scorre, ma puoi indirizzarla, quindi puoi sfruttare l’energia delle tue emozioni represse, liberandole con un atto per te simbolico.
Digerire le emozioni non è una perdita di tempo, anzi è un meraviglioso modo di prendersi cura di se stessi e di assaporare la vita, di gustarti il presente, di rallentare, di brindare a quell’emozione! Al contrario, invece, il non riconoscere la reale emozione che sta alla base della tua reazione ti porterà a vivere in uno stato di confusione interiore e nei casi più gravi potrebbe portarti a non capire più chi sei né cosa vuoi veramente nella tua vita.
Ecco perché è così importante saper riconoscere le proprie emozioni: servono ad orientarti, a capire cos’hai dentro e come reagiscono con ciò che ti circonda.
Sei come una valle attraversata da un fiume, puoi essere nutrito o inondato, dipende semplicemente da come riuscirai a canalizzarlo. Perché come diceva Freud: “Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore”.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE