Mimose in fiore, come non associarle alla festa della donna.
Chi dice donna dice danno, dicono alcuni, forse questo modo di dire è stato detto per così tanto tempo da diventare una vera e propria realtà.
E’ così che si costruiscono gli stereotipi, sulla rigidità, sull’ossidazione di un concetto, fino a far diventare una credenza ruggine sociale.
Sante e streghe, è così che la storia le ricorda, oppure come angeli del focolare o ancora come femme fatale. Tutto questo repertorio le porta ad essere considerate più abili con le parole, più sensibili e dotate d’intuizione, più altruiste e responsabili verso familiari e amici e più portate a prendersi cura degli altri, tutto ciò porta a credere che esse abbiano meno capacità analitiche e che siano poco inclini alle materie scientifiche o alla matematica.
Tuttavia una frase, che amo particolarmente, recita: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”. Se dovessi dare un nuovo simbolo alla festa della donna utilizzerei questa frase di Einstein. La donna è creazione, non solo per la maternità, ma perché è in grado di creare oltre i limiti che le sono stati imposti.
Come Eva che prende il frutto dell’albero proibito, così la donna osa oltre i limiti, imposti dalle concezioni storico culturali secolari. Tutto ciò che la donna è diventata nel nostro secolo lo deve alla sua audacia.
Eppure dietro a quell’immane forza spesso continuano a fare capolino loro: i sensi di colpa. E’ quello che mi capita spesso di notare durante le sedute nel mio studio di Monterotondo: le donne si sentono troppo spesso travolte dall’onda dei sensi di colpa.
Le donne si sentono sempre in colpa verso i propri figli, verso se stesse, verso il partner, in ambito lavorativo, verso la famiglia o per qualcosa che hanno o non hanno fatto e detto.
Sai perché le donne percepiscono molto più il senso di colpa?
Perché tutti riversano su di loro grandi aspettative.
Da una donna ci si aspetta che sappia essere gentile, che non si arrabbi, che sappia controllarsi, che sia sensibile e premurosa, che sia intelligente e si impegni nello studio, che sia tenace e dinamica, che sappia gestire la casa e il lavoro, che sia madre.
Il senso di colpa si avverte ogni volta che si pensa che ci stiamo allontanando dal modo in cui avremmo dovuto comportarci. In effetti i sensi di colpa possono essere utili, se servono per migliorarci, ma se servono per fustigarci psicologicamente dobbiamo decisamente allontanarli.
Molti autori sottolineano l’importanza di distinguere tra un senso di colpa razionale, o “proficuo”, e un senso di colpa fatto principalmente di critiche rivolte al sé e, in quanto tale, punitivo e spesso ingiustificato.
Proprio per tale ragione per questa festa della donna non voglio regalarti la solita mimosa, né voglio pubblicare le solite frasi di circostanza, ma voglio liberarti, perché il più bel regalo che si possa fare ad una donna è la libertà, soprattutto quando a legarla sono gli stereotipi e i sensi di colpa.
Ecco quindi alcuni spunti di riflessione da utilizzare di fronte ai tuoi sensi di colpa quotidiani:
- Di a te stessa che hai fatto il meglio che potevi fare in quella circostanza. Il perdono dipende sempre da una piena e compassionevole comprensione di sé.
- Ricorda che al momento del tuo comportamento “scorretto” non sapevi quello che hai capito successivamente. Con il “senno di poi” molti errori si eviterebbero, questo è vero. Ma, ahimè, il senno di poi non esiste nella realtà.
- Non sei responsabile della vita degli altri. Sentire di essere responsabile della vita di qualcun altro e di ciò che fa non è certamente realistico e non ti aiuta a rasserenarti e a dare il giusto peso alle cose.
- Pesa se gli standard di comportamento che usi quotidianamente sono adeguati o sono troppo elevati. La ricerca ossessiva della perfezione è una condizione che ti predispone ad avere una bassa considerazione e stima di te stessa.
Come disse Michelangelo: “Ho visto un angelo nel marmo e ho scolpito fino a liberarlo“, adesso vai, libera nel vento, che ti accompagnino questi pensieri sereni, buon volo verso la libertà da ogni catena…
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE