In questa frase è racchiuso tutto il mio percorso di psicoterapia. Ho deciso di farmi aiutare qualche anno fa, in un momento drammatico della mia vita, nonostante avessi sentito l’esigenza di fare questa esperienza molto tempo prima di toccare il fondo. Ho visto questo percorso come l’ultima spiaggia e per fortuna è stata la strada giusta. Il mio rimandare i problemi, piuttosto che fare finta di non vederli piano piano mi hanno portato ad un malessere interiore che è cresciuto sempre di più fino ad arrivare ad isolamento completo della mia persona… mi sentivo diversa, sfortunata, incapace e la cosa peggiore che mi ero talmente abituata a quel malessere che ormai era diventato il mio modo di vivere. Ho iniziato la psicoterapia quando oltre ai miei problemi è sopraggiunto un evento drammatico, a quel punto era tutto troppo grande da sopportare. Ogni incontro l’ho vissuto con entusiasmo e come un momento tutto mio, al termine di ogni seduta mi sentivo leggera, anche se l’impegno non era solo in quell’ora di colloquio ma soprattutto dopo quando mi trovavo da sola ad affrontare il quotidiano. Dopo circa tre anni ho interrotto le sedute perché sono arrivati improvvisamente impegni ed impedimenti, quindi non ho avuto una vera e propria conclusione, ma mi è stato dato un grande strumento non avrei mai creduto possibile di riuscire a vedere la vita di nuovo a colori, pur avendo gli stessi problemi, ora li affronto, li guardo in faccia, magari non ho una soluzione ma so che ci sono, ci convivo e cerco di risolvere i risolvibili, ma il più grande successo è stato quello di sentirmi una persona “normale”, ho imparato ad accettare i miei limiti, le mie fragilità ed i miei tempi. Concluderei facendo una considerazione questo percorso può essere affrontato anche semplicemente per conoscere meglio se stessi senza necessariamente avere situazioni drammatiche da risolvere e affrontare, dopo l’esperienza assolutamente positiva che ho avuto se tornassi in dietro inizierei la psicoterapia molto tempo prima.