Le cose ripetute fanno bene.
Se però entrano da un orecchio ed escono dall’altro, o meglio, per attualizzare e contestualizzare l’espressione, scorrono sullo schermo con la velocità e la leggerezza della punta di un dito, “iuvant” va a farsi benedire e rimane solo un noiosissimo e snervante “repetita”.
È stata una settimana piuttosto intensa. Credo pure per parecchi di voi.
La ripresa dei normali ritmi non ha seguito il criterio della gradualità, ma è esplosa, complice anche il desiderio represso. e così mi sono trovato a fine settimana con un pugnetto di tempo accartocciato. E così ha cominciato a martellarmi in testa questo ritornello di saggezza scolastica, “repetita juvant”. Ripensando anche ai temi toccati nell’articolo della scorsa settimana, mi sono detto che sarebbe stato utile ricondividere un “sempreverde” pubblicato tempo addietro:
“Mi piacerebbe … ma”
Rileggetelo e fatemi sapere se “iuvat”! Buona lettura e buon vento
Mi piacerebbe ma …
- Non ho tempo
- Non so a chi rivolgermi
- È troppo lontano
- Chissà quanto costa
- Mi vergogno
- Posso pensarci domani, o domani ancora …
Quante volte ti è successo? E quante volte ciò ha comportato un’inconsapevole rinuncia?
E ancora: quanti altri motivi di rinuncia hai trovato, più o meno veri, più o meno superabili, più o meno comodi?
In realtà ciò che vuoi non è rinunciare ma solo rimandare, procrastinare, … ripensarci, prendere tempo.
Mi accorgo che ancora non ho specificato di cosa sto parlando.
Beh, diciamo pure che questa premessa si potrebbe adattare un po’ a tutto, spaziando dal dentista a un amore o piuttosto a un nostro intimo desiderio; la caratteristica di base è comunque la sfera del “poco visibile”, seminascosto.
Mi spiego meglio: mettiamo caso che ci scheggiamo un dente davanti, … corriamo dal dentista nel gito di qualche ora, ma se il danno è nascosto nel fondo della nostra bocca, non è escluso che ci teniamo il moncherino almeno fino a quando esso non si fa sentire con un bell’ascesso! … “non posso”, “non ho tempo”, “ci penserò domani”.
Più o meno ci comportiamo allo stesso modo in relazione al nostro io profondo. Lo trascuriamo, sino a quando incancrenisce; tanto in qualche modo riusciamo a mascherarlo, agli altri e a noi stessi. O almeno crediamo che sia così, ma in realtà quel tarlo rode in maniera molto più evidente di quanto tu creda, e fra un sorriso e uno scrollare di spalle fa capolino. Ma sì … il male dell’anima può aspettare! Come un molare scheggiato, oppure uno strappo nella canottiera o la polvere sotto al tappeto.
È paradossalmente meno visibile a te che a chi ti è intorno, che invece avverte quella piega amara che cerchi di mascherare.
Viviamo in una società in cui la mente ha sempre più spazio e tempo, e di conseguenza sempre meno riposo. Abbiamo macchine per ogni cosa: per lavare, per spostarci, per comunicare, per lavorare. Esse sostituiscono egregiamente le membra preposte, braccia, mani, gambe, piedi. Basta la semplice azione di un dito e praticamente tutto diventa accessibile.
Con l’affievolirsi della fatica fisica è quindi successo che sia aumentata in maniera esponenziale quella del nostro cervello. È questo che ci fa sentire così stanchi, spesso fiaccati, ma ci ostiniamo a illuderci che la mente sia più facile da nascondere.
Il vento c’è ma non si vede. Esso è cosa buona, il nostro motore; ci spinge e ripulisce; capita però talvolta che le nostre forze siano troppo scarse per seguirlo o contrastarlo, e allora i suoi effetti possono diventare devastanti. C’è dunque bisogno di un aiuto, una sorta di contrappeso o appiglio cui aggrapparci saldamente. …
“non ho tempo …”, “mi vergogno …”, “non so a chi rivolgermi …”, “è troppo lontano …”, “chissà quanto mi costerebbe …”, “ci penserò domani …”.
Non è forse quello che pensi?
Forse però ancora non sai che la soluzione c’è, a portata di mano, o meglio di dito! Nessuna necessità di sottrarre tempo prezioso, assoluta riservatezza, costi piacevolmente contenuti e la comodità della tua poltrona preferita.
Sto parlando della consulenza on line. Sì, hai capito bene; ti è sufficiente l’azione di un dito e una normale connessione; può accadere che ciò sia sufficiente a spingerti nuovamente nella buona direzione oppure che rappresenti l’inizio di un percorso che scopri piacevole e utile.
Vedi quanto la tecnologia, che troppo spesso sembra
fagocitarci, può invece esserci di aiuto? Del resto non
per nulla la scelta dell’on line sta crescendo in modo esponenziale in tutti i settori, e nelle ultime festività si è imposta in modo massiccio nella scelta dei regali, o dei viaggi, come per le semplici necessità quotidiane.
E allora metti da parte le scuse e provaci. Per parte mia, in attesa di conoscere le brezze o le tempeste delle tue correnti, ti auguro buon vento e che ritorni, o si mantenga, il sereno!