Chiunque abbia visto Philadelphia di Jonathan Demme, pluripremiato film del 1994, avrà apprezzato l’efficacia di questa frase che è solito pronunciare l’avvocato Joe Miller, intensamente interpretato da Denzel Washington.
E’ proprio questo il mio intento, rendere semplice e di universale comprensione la materia che mi compete, sulla quale spesso – troppo spesso – aleggiano ombre di inquietante mistero, diffidenza, paura, incomprensione. Ciò che non si conosce si teme e genera cupi fantasmi. E’ per questo che cerco di unire alla semplicità un tono ironico e talvolta dissacrante, il miglior esorcismo alle nostre paure.
Hai saputo che il tuo vicino è in psicoterapia?
“mmmm… l’ho sempre detto che era strano”
“pensa alla moglie … poveretta”
“ma … che cos’ha?”
“il pizzicagnolo, che conosce suo cugino, ha saputo da un’amica della zia di sua cognata, che andava a scuola con sua sorella e che ha avuto problemi di post-partum … poveretta …, che pare soffra di disturbi ossessivo-compulsivi!”
“Caspita! Tira via il bambino quando lo incroci … non si sa mai!”
E così, nel tuo immaginario, quel vicino di casa che conta i gradini metodicamente, diventa un matto da tenere a debita distanza di sicurezza, mentre zia Concetta, terrorizzata all’idea di finire all’inferno e che quindi snocciola rosari per 23 ore e mezza al giorno, è solo una cara vecchietta molto devota e un po’ bacchettona, e tu, che rincorri il cane con lo swiffer, hai semplicemente a cuore l’igiene e la pulizia della tua famiglia!
Ma è poi così diverso quel vicino?
Procediamo con ordine. Sembra paradossale ma la strada più semplice per una comprensione immediata e pulita è l’etimologia dei termini che usiamo. Questo è un trucco che funziona con tutto, e vi invito a usarlo.
OSSESSIONE: termine che viene dal verbo latino
obsidēre = assediare.
Quando quindi parliamo di ossessione indichiamo un pensiero che ci tiene sotto assedio, e fine ultimo di un assedio è ridurre allo stremo l’assediato così da ottenerne la resa.
COMPULSIONE: anch’esso viene da un verbo latino,
compellĕre, intensivo di pellĕre = spingere con forza.
Ma spingere con forza, ovvero respingere, cosa? L’ossessione, al fine di rompere l’assedio e riacquistare la libertà.
Un germe di ossessione è in ognuno di noi, e pure di compulsione. Tutto e il suo opposto possono sfociare in ossessione: le sequenze numeriche, l’ordine e il disordine, il sesso e la castità, lo spirito e la materia. Ma le ossessioni non ci piacciono, ci tormentano e noi non vogliamo essere tormentati, quindi compiamo azioni tese a minimizzarle se non a risolverle.
Più è forte l’assedio maggiore è la spinta; più ossessiva è l’ossessione, più compulsiva è la compulsione.
Sono stato sufficientemente chiaro? Come se l’avessi spiegato a un bambino di sei anni?
Vediamo anche un esempio, arma infallibile!
Ho paura di contagiarmi, … già, non posso permettermi di prendere l’influenza! Il pericolo però è ovunque: i colleghi che mi toccano, i passanti che mi starnutiscono in faccia, il barista che è appena stato in bagno, la pulsantiera dell’ascensore, le pipì dei cani sotto alle mie suole … Un assedio in piena regola.
Bene, sono circondato da germi grossi come tacchini, batteri fecali, giardie, stafilococchi, streptococchi e tutti i loro parenticocchi e amicocchi …. Li vedo ovunque. Mi ossessionano! Devo fare qualcosa, respingere l’attacco con tutte le mie forze. Ma come?
La soluzione è semplice, a portata di “mano”! La mano, ecco … il maggiore veicolo di contagio … devo rendere le mie mani innocue attraverso la più semplice e basilare delle azioni: lavarmele! Tutti i medici lo raccomandano, e anche il buon senso, l’hanno pure detto al telegiornale…
Ok! Ma quanto?
Una bella insaponata non basta, due è meglio, anzi tre volte è più sicuro. L’avrò fatto bene? Una quarta non guasta. Certo che un’altra volta, tanto per stare tranquilli … Cavolo, ho perso il conto … ricomincio … uno, due … bagno, insapono, sciacquo, tre … ma quel tipo sul tram mi ha sfiorato dopo essersi soffiato il naso, … meglio essere prudenti … ancora un po’ di sapone…
E … quando?
Vediamo un po’… tutti hanno questa orrenda mania di “toccare”. Pensa a questo innocuo barattolino di sottaceti! INNOCUO? Col cavolo! Ha ricevuto più palpate delle tette di Cicciolina! Chi l’ha prodotto, chi l’ha etichettato, chi l’ha trasportato, chi l’ha disposto sullo scaffale, e poi tutti quelli che l’hanno preso e riposato, e il cassiere …
La risposta non può essere che: SEMPRE!!!! … ma non è possibile! come faccio? … Posso usare quei bei disinfettanti che saggiamente hanno messo in commercio (se ne vendono così tanti ci sarà pur una ragione!) … sì … ma io non sono mica scemo … se apro la confezione con le mani contaminate, contamino con batteri il botticino di battericida, che dovrei quindi disinfettare ma non posso perché l’ho aperto e quindi le mie mani … oh, mio Dio! È un circolo vizioso …
… HO TROVATO! GUANTI MONOUSO!!!
Ed ecco confezionato un tipico caso di disturbo
ossessivo-compulsivo, schematizzato anche in
questa infografica.
Bene, credo proprio di aver fatto il possibile per schematizzare e semplificare, ora però, visto che siete comunque dei lettori attenti e competenti, dopo averci scherzato un po’ su, vi consiglio per un approccio decisamente più specialistico:
Nardone, Portelli “Ossessioni, Compulsioni, Manie”
Gullotta, “Lo Psicoterapeuta Stratega. Metodi ed esempi per risolvere i problemi del paziente”
Nardone, “Psicosoluzioni, risolvere rapidamente complicati problemi umani”
E ora la domanda che tutti vi state facendo…
E’ possibile curare il disturbo ossessivo-compulsivo?
Certo che sì! Non facile ma assolutamente possibile!
Particolarmente efficace è il trattamento in Psicoterapia Breve ad approccio Strategico, con la messa in atto di trattamenti differenti a seconda delle diverse tipologie di disturbo.
Fra la “tua” e la “sua” soluzione, scegli la terza, quella giusta, lo dice pure Platone!
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Buon vento!
Federico Piccirilli
Psicoterapeuta
Esperto in Terapia Breve