“Guardo un’ultima puntata della mia serie preferita, poi mi rimetto al lavoro”. “Ormai non ha senso iniziare… lo farò domani”. “Non vado a quell’evento per conoscere persone nuove, la prossima volta magari sarò più in forma!”. “Oggi mi rilasso, ma da Lunedì: sport tutti i giorni, e dieta ferrea!”. “Devo fare quella visita importante, ma se chiamo adesso starò per mezz’ora al telefono con il call center… meglio pensarci settimana prossima…”. Hai mai pronunciato queste frasi?
Quanto resti ad indugiare sui social prima di iniziare a lavorare o a studiare? Ogni quanto interrompi un’attività per guardare le notifiche o per rispondere ai messaggi su Whatsapp?
Fai liste di attività, e non le inizi mai o magari inizi con incombenze secondarie e poco rilevanti, facendo finta che siano inerenti o essenziali, anziché iniziare con le cose più difficili o prioritarie.
Quanto davanti ad una decisione, piccola o grande che sia, la rimandi per paura fare una scelta sbagliata, di pentirtene o di avere successivamente dei rimpianti?
Se davanti a tutti questi scenari hai pensato: “Oh mio Dio, sta parlando di me”, allora questo articolo può esserti utile.
“Non fare oggi quello che puoi fare domani”
In realtà il proverbio originale recitava: “Non fare domani quello che puoi fare oggi”, ma il punto è che molto spesso tra il pensare e l’agire si interpone un abisso nel quale si può rimanere bloccati. Questo è ciò che mi riferiscono molte delle persone che si rivolgono a me nel mio studio di Monterotondo oppure online.
Se ti capita continuamente di rimandare l’attuazione dei tuoi obiettivi e percepisci questo come un blocco, allora possiamo parlare di procrastinazione. Ma cosa significa procrastinare? Letteralmente significa “rimandare a domani” , quindi è il posticipare ad un momento successivo ciò che invece potrebbe e dovrebbe essere fatto oggi.
All’apparenza il rimandare dà una sensazione di calma e di felicità, ma, dopo un po’, soprattutto quando si vedono le conseguenze della procrastinazione, si sperimentano stress, tensione, ansia, sensi di colpa e un abbassamento del tono dell’umore. Ma allora perché alcune persone rimandano continuamente?
La procrastinazione è una tentata soluzione disfunzionale, che si basa sull’evitamento. Questo comportamento si basa probabilmente sulla paura del fallimento, sull’incapacità di far fronte a situazioni percepite come frustranti e minacciose ma anche sulla ricerca quasi ossessiva della perfezione. La maggior parte delle persone, infatti, quando non riesce in qualcosa, non sente di avere fallito solo in quella data situazione, ma tende a generalizzare e quindi il rimandare diventa l’unica via d’uscita possibile.
Cosa fare per smettere di rimandare?
Come già detto, l’evitamento da un lato ha lo scopo di non farci affrontare ciò che temiamo, ma dall’altro innesca un giudice interno che alimenta il senso di colpa e la sfiducia verso noi stessi. Questo significa che se ci illudiamo di essere in grado di fare ciò che rimandiamo, ci rendiamo inermi e privi di spirito d’iniziativa di fronte al mondo.
Quindi come fare per smettere di procrastinare? La prima cosa da fare è iniziare a temere di rimandare. In tal senso può esserci d’aiuto immaginare quotidianamente gli effetti devastanti che il rimandare costantemente può avere sulla nostra vita. Spesso infatti visualizzare lo scenario peggiore che potrebbe verificarsi se continuiamo a rimandare è il modo migliore per smuoverci da quell’immobilismo e riappropriarci della nostra capacità decisionale.
Un altro primo passo per uscire dalla procrastinazione è l’utilizzo di liste o dell’agenda. La pianificazione strategica può essere utile soprattutto quando ciò che rimandiamo riguarda la gestione del tempo a livello organizzativo. Compilando ogni mattina una lista di attività o un’agenda, da portare a termine secondo un ordine di priorità o di tempo, potremo procedere con un’attività alla volta, senza passare alla successiva se non si è terminata quella prima.
Quando invece ci sentiamo sopraffatti dalla complessità del compito, può esserci utile suddividere il nostro obiettivo in piccole azioni e cominciare da quella più semplice fino a quella che pensavamo più complicata. La tecnica dei piccoli passi può essere utile anche quando non troviamo la motivazione e facciamo fatica a iniziare un nuovo compito.
Quando infine la procrastinazione ci porta a cercare distrazioni e svago, chiediamoci se la nostra vita sia piena solamente di doveri e regole. A volte concedendosi spazi di piacere per sé, programmando ad esempio attività ludiche o coltivando degli hobby personali potremmo sbloccare delle energie che possiamo poi incanalare anche nel lavoro o nello studio.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE