“Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio” diceva Antoine de Saint-Exupéry nel suo “Piccolo Principe”.
Ogni anno, che giunge al termine e ricomincia, rinnova proprio questo concetto, abbiamo sempre una nuova opportunità alle porte…
Dal mio studio di psicologo a Monterotondo vedo tutti i giorni sorgere e tramontare il sole con la giusta tenacia per non far eclissare mai la speranza nei cuori dell’umanità e, se è vero che la natura è la nostra genitrice, dovremmo imparare da lei ad avere la stessa forza.
Anche Platone affermava che l’inizio è la parte più importante del lavoro, ma, a volte, può accadere che iniziare un’attività sembri un’impresa titanica. Come se improvvisamente il coraggio, l’iniziativa e la motivazione affondassero in un pozzo di apatia costante. Una sensazione fastidiosa che impedisce un ottimale rendimento lavorativo, di apprezzare i propri legami e di avere obiettivi a lungo termine.
Smettila di fare i fuochi d’artificio
Spesso la motivazione iniziale è come un fuoco d’artificio, parte sparato in aria, genera un grande rumore, ammalia con i suoi colori, ma poco dopo si volatilizza, evaporando su una scia di fumo…
Quello che spesso ci frena è che abbiamo paura del futuro. Ci impaurisce non sapere cosa accadrà e temiamo che le cose non vadano come ci aspettavamo. Le sensazioni manovrate da questa paura silenziosa, ma diffusa e persistente, finiscono per distruggere la motivazione, nonché offuscare la speranza e indebolire l’entusiasmo.
Cosa chiederesti al genio della lampada?
Dobbiamo cominciare a darci occasione di prendere seriamente in considerazione i nostri sogni. Questo è il primo passo proprio per realizzare i propri obiettivi: permettersi di sognare. Chiediamoci cosa domanderemmo al genio se avessimo in mano la lampada di Aladino.
Ma poi torniamo alla realtà: il solo genio che può fare prodigi è dentro di noi, quindi, rimbocchiamoci le mani ed iniziamo. Iniziamo ad avere pazienza, a gestire l’impulso di evitare o mollare alle prime difficoltà, impariamo l’arte della perseveranza, mettiamo in pratica la gestione dei pensieri e delle emozioni che inevitabilmente si innescheranno mentre proviamo a fare qualcosa, tra cui ad esempio la frustrazione.
Solo le azioni pratiche sono in grado di aumentare realmente l’autostima e di dare un giusto feedback sulle proprie capacità o sulle eventuali difficoltà. Ogni volta che si agisce si manda un segnale positivo a se stesso che servirà ad incrementare positivamente l’autostima.
Quando si pensa di avere davvero il potere di operare dei cambiamenti, si sarà sempre capaci di fare qualcosa per ottenere quello che si desidera. In genere siamo più occupati a notare cosa ci impedisce di raggiungere i nostri obiettivi, che a realizzarli. Il cambiamento deve partire da te, perché i tuoi pensieri e i tuoi comportamenti sono l’unica cosa a cui sei sicuro di poter accedere liberamente.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE