E tu ci credi nel destino? C’è molta confusione sul tema del destino: c’è chi pensa che ancora prima di nascere, tutte le nostre gioie e tristezze siano già tracciate, negando quasi l’esistenza del libero arbitrio, e poi c’è chi costruisce il proprio destino ogni giorno grazie alle sue scelte ed azioni.
Insomma c’è chi lega la sua esistenza alle stelle e c’è “l’homo faber fortunae suae”.
Molte persone durante le sedute nel mio studio di Monterotondo oppure online mi parlano di alcuni loro comportamenti o di comportamenti altrui associandoli ai segni zodiacali oppure mi raccontano di certi eventi che hanno vissuto, motivandoli con un “era destino”.
Ma è davvero destino? Possiamo davvero scrivere la trama della nostra vita oppure tutto è predestinato e non possiamo fare altro che subire passivamente gli eventi della nostra vita?
Nel segno del destino
Secondo l’enciclopedia Treccani, “il destino è la predeterminazione fatale dell’accadere, il succedersi degli eventi ritenuto come preordinato e necessario, al disopra dell’umana capacità di volere e di potere. Gli eventi accadrebbero a prescindere della volontà e dell’azione della persona”. Per esempio, la lingua che parlo dipende dal luogo in sono nato. Se nasco in Italia, parlerò italiano. Tuttavia, però, se mi porrò in maniera passiva rispetto a questo fatto, parlerò solo questa lingua durante tutto l’arco della mia vita, quindi realizzerò “il mio destino”, se invece decido di voler parlare una lingua straniera e agisco concretamente in questo senso, andrò al di là di questa predestinazione.
Ho usato un esempio molto basilare, ma lo stesso schema può riferirsi anche ad altri aspetti della vita: il proprio percorso di studi, la propria posizione economica, le relazioni interpersonali, la famiglia…
Se vogliamo, possiamo modificare questo tipo di destino “già precompilato”. Ovviamente, richiederà tempo, energia ed impegno, ma un miglioramento è possibile ed auspicabile.
Le caratteristiche iniziali, che spesso interpretiamo come qualcosa di statico ed immutabile, perché presente sin dal principio, rappresentano, in realtà, un punto di partenza. Sono il nostro “pacchetto di benvenuto nel mondo” con all’interno delle cose buone ed altre meno buone, ereditate dalla famiglia, dalle condizioni in cui si nasce, ecc… L’errore è pensare che tutta la nostra vita sia racchiusa in quel pacchetto. Quello starter pack, in realtà, contiene degli strumenti per aiutarci a manifestare il nostro “chi sono”.
Alcuni nascono già fortunati
E’ vero. Alcuni magari partiranno dalla nascita più avvantaggiati di altri, ma ciò che farà davvero la differenza non sarà il pacchetto di benvenuto iniziale, ma la nostra abilità ad usare gli strumenti in esso contenuto per vivere meglio, magari ampliando, grazie alle nostre esperienze, gli strumenti che abbiamo a disposizione. Tutto questo si chiama volontà.
La volontà è la chiave del tuo destino. Ma come si mette in pratica? Occorre andare oltre i limiti imposti da ciò che abbiamo ricevuto alla nostra nascita, occorre crearci una vita a nostra immagine e somiglianza, se vogliamo davvero poter dire di essere stati artefici del nostro destino.
A volte è comodo leggere la storia che “qualcuno” ha scritto per noi e recitarla, in genere è quel che fa chi ha paura. Perché ci vuole coraggio ad essere artefici del proprio destino e ci vuole forza, fantasia, stupore, passione, grinta, motivazione. Fu lo stesso Martin Luther King a dire che: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno”. E tu? Sei pronto ad aprire?
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE