Non vuoi essere scortese. Non vuoi sembrare cattivo. Non vuoi disapprovare. Non vuoi deludere. Perciò anche stavolta non puoi proprio dire di NO, anche perché, sennò, chissà l’altro cosa pensa. Giusto?
Quante volte da bambini, mamma e papà ci hanno detto no?
Certi no sono così indelebili che, anche a distanza di anni, riportano alla memoria quella spiacevole sensazione di rifiuto, disagio e tristezza, che non vorremmo rivivere, né far vivere agli altri.
Ecco perché dire di no molto spesso risulta difficile e spaventoso.
Pensaci un attimo: quante volte ti è capitato di fare qualcosa che non volevi fare, solo per timore dell’opinione altrui?
Ovviamente ci tengo a fare una premessa: questo ragionamento altruistico non è completamente da demonizzare, anzi, se non mettessimo mai in pratica il detto “oggi per te e domani per me”, le relazioni sociali risulterebbero molto più deteriorate di quanto già appaiono oggi. Però, come spesso riecheggia tra le pareti del mio studio di Monterotondo, “in medio stat virtus”.
Infatti dire sempre “sì” agli altri, spesso porta a dire “no” a noi stessi. È proprio quello il momento in cui perdi te stesso, mettendo da parte i tuoi desideri e i tuoi bisogni.
Per tale ragione, ti svelo un segreto: “Un no ben acconciato è alle volte più gustoso di un sì mal condito.”
Delle volte magari nemmeno te ne rendi conto, ma certi SI forzati, che proferisci, mostrano tutto il peso che hai fatto per dirli. Ricorda, infatti, che la comunicazione va ben oltre ciò che diciamo, è fatta anche di sguardi, di sbuffate, di gesti e di tanti altri dettagli molto evidenti.
Imparare a dire di NO è essenziale per smettere di mancare di rispetto a noi stessi.
Anche perché, non so se ci hai mai fatto caso, ma “basta dire si” e tutto diventa un circolo vizioso, un dovere eterno, quasi peggio di un’infernale condanna dantesca.
Basta un si e la pillola (amara) del dovere va giù.
È vero che, a volte, può risultare difficile rispondere di “no” a qualcuno che ci sta chiedendo qualcosa, a nessuno piace risultare scortese o burbero, ma è solo a causa dell’idea assurda di dover continuamente far piacere a tutti quanti. Ma piacere a tutti quanti è un concetto idealista, poiché è impossibile aggradare tutti ed è una cosa di cui non abbiamo nemmeno bisogno.
Ma cosa succede se, iniziando a dire “no”, gli altri se ne vanno
Se si realizzasse la tua paura più grande, allora ricorda questo: chi ti vuole bene davvero, non te ne vorrà di più se gli dici sempre e comunque sì, né smetterà di volertene solo perché qualche volta non sei d’accordo e gli dici no. Allo stesso modo, chi non ti vuole bene, non inizierà a farlo per i tuoi sì incondizionati.
Se credi che acconsentire alle richieste dell’altro possa in qualche modo garantirti il suo amore, il suo affetto, il suo tempo, la sua dedizione, la sua presenza o le sue attenzioni, commetti un gravissimo errore: nessuna forma di amore e stima si presta a compravendite di questo genere.
Ti lascio 3 consigli utili, che puoi mettere da subito in pratica per imparare a dire “NO”:
- Chiediti come e perché lo fai. Quali sentimenti ti spingono a dire sempre “sì” a tutto? Chiediti se lo fai solo in alcune situazioni oppure se sei portato a farlo sempre.
- Conta fino a cinque prima di dire “sì”. Spesso si risponde in maniera avventata, per togliersi da situazioni imbarazzanti, o semplicemente per compiacere l’interlocutore. Ma se parli senza pensare troppo, potresti non capire bene cosa stai facendo. Cerca quindi di non rispondere solo per riflesso.
- Non perderti in troppe spiegazioni. Spesso un “no” gradualmente diventa un “sì”, questo può succedere perché dai spiegazioni al tuo rifiuto. A volte invece di spiegare troppo, basta dire “mi dispiace, ma non posso”.
E se tutto questo non è sufficiente?
Se hai bisogno di un maggiore supporto, ricorda che potrai trovare un professionista, che potrà aiutarti ad imparare a dire “basta dire si”.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE