Questo sarà l’ultimo articolo del 2021 sul mio blog, per tale ragione credo non ci sia occasione migliore per parlare degli abbandoni.
Hai mai pensato a quante cose o persone hai abbandonato o ti hanno abbandonato nel corso della tua esistenza?
La parola abbandonare viene dal francese: abandonner e più precisamente dall’espressione être à bandon “essere in potere”. Nasce forse nell’immagine del lasciare alla mercé degli arbitrii del signorotto feudale. Immagine terribile, di cui possiamo solo intuire il peso e l’angoscia dell’esser lasciati soli davanti alla crudeltà di un potere assoluto.
Davanti all’abbandono ci sentiamo sempre devastati, come se venissimo soggiogati da qualcosa di più grande di noi.
Essere abbandonati, ma anche abbandonare qualcosa a cui teniamo particolarmente, produce sempre una sensazione dolorosa. Che sia un oggetto, un animale, un luogo o una persona si resta sempre in quella bolla di confusione, a ripetere l’eco di ogni frase pronunciata, a ricordare ogni dettaglio: i profumi, i suoni, i colori, di tutto ciò che proprio davanti ai nostri occhi si sta dissolvendo. E’ così che si realizza il senso dell’addio.
Ma può avere davvero senso l’abbandono?
Il fatto che questa parola contenga a sua volta, nella parte finale, un’altra parola è un prezioso dettaglio, ma la vera sorpresa è che la parola contenuta sia “Dono”.
Siamo nel periodo principe dei regali, dei pensieri, dei pacchetti.
Ma cos’è un dono?
Ciò che si dà o riceve senza niente in cambio.
C’è una bellissima citazione, tratta dal film Harry Potter e l’ordine della Fenice, che dice: “Le cose che perdiamo trovano sempre il modo di tornare da noi. Anche se non sempre come ce l’aspettiamo.”
La grande fonte di sofferenza dell’abbandono risiede in questo: ci soffermiamo più sulla perdita che sul dono, che essa ci lascia.
Questo accade anche perché il dolore ha la particolarità di fissarsi bene nella nostra memoria, ricordandoci quando l’abbiamo provato e cosa lo ha provocato, ma è proprio questo a costituire il primo dono prezioso per la nostra evoluzione.
L’intero percorso dell’essere umano, le sue ricerche, i suoi progressi tecnologici sono in qualche modo legati alla sofferenza: dal fuoco per tenere distanti i predatori alle case per proteggersi dalle intemperie, allo sviluppo della medicina per curare i malanni, il dolore è un tema onnipresente nelle nostre esistenze.
Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, soprattutto quando soffriamo.
Probabilmente immaginiamo che “se abbiamo perso x dovrà tornarci x”.
La nostra mente si adagia volentieri sulla logica lineare, è più comoda e sicura.
Ma se invece ci tornasse indietro y? D’altronde la vita non è un boomerang, è così complessa, straordinaria, imprevedibile.
Anna Rice diceva che il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l’ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili.
Abbandono il mio blog per questo 2021, fa male lasciare quest’anno, genera paura, genera malinconia, genera dubbi, mi viene in mente quel detto: “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia, ma non sa quel che trova”.
Non so cosa troverò, e probabilmente non lo sai nemmeno tu, non so cosa accadrà quando riaprirò la porta del mio studio di Monterotondo e dovrò appendere il calendario nuovo, con la scritta 2022, e non sai nemmeno tu cosa accadrà quando leggerai 1 Gennaio 2022.
365 giorni. 365 possibilità.
Forse sofferenze, abbandoni, problemi. Forse gioie, soddisfazioni, vittorie. Forse nuovi amori, forse l’affetto dei propri cari.
In ogni caso doni, 365 doni.
Il tuo tempo è un dono. Ogni tuo singolo respiro è un dono. Scartalo, vivilo, usalo e lascia andare la carta che lo avvolgeva, era lì solo per proteggere la preziosità del dono, che eri destinato a ricevere.
Se hai curiosità o domande chiedi pure e se ti interessa rimanere aggiornato settimanalmente, su temi relativi al benessere ed alla psicologia, puoi Iscriverti alla Newsletter sul sito www.federicopiccirilli.it
Se hai voglia puoi lasciare anche il tuo passaggio e il tuo feedback sulla Pagina Facebook Dott. Federico Piccirilli.
Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE