Molte persone che si rivolgono a me, nel mio studio di Monterotondo oppure online, mi raccontano che troppo spesso per loro risulta difficile dire di no.
Ad esempio molte persone si sentono in colpa nel rifiutarsi di fare un favore a qualcuno, altri non se la sentono di dire che non ce la fanno a lavorare senza interruzione fino a tardi, anche se poi si ritrovano senza energia il giorno dopo. Molti dicono di ritrovarsi spesso a dare più del necessario oppure si sentono spesso costretti ad approvare le opinioni altrui.
Per molti può essere difficile trovare il coraggio di rifiutare un invito. Ci si può sentire in dovere di farsi carico dei problemi altrui e si può avvertire un senso di sconfitta quando gli altri rifiutano le soluzioni che vengono proposte per risolvere i loro problemi.
Se questo è capitato o capita anche a te, forse questo articolo può esserti utile…
Dire si agli altri e no a noi stessi
Probabilmente dire no è difficile, perché mette in luce i nostri bisogni, e fa capire all’altro che siamo persone diverse con proprie esigenze da considerare e rispettare.
Questo infatti, da un lato, è un gesto fondamentale d’amore verso noi stessi, ma, dall’altro, può risvegliare una forte paura: quella di essere rifiutati. Per questo quando sentiamo di dover dire di no, le domande che ci poniamo nella nostra mente sono: “…e se l’altro si offendesse? E se decidesse di non aiutarmi in futuro?”.
Probabilmente con molte persone non t’importa creare una piccola frattura, un risentimento o una ferita. Ma quando la richiesta arriva da una persona per te significativa (il partner, un figlio, un collega, un parente, un amico) la storia è molto diversa. Non c’è in gioco solamente una relazione superficiale, ma una relazione alla quale tieni in modo particolare.
Per tutte queste ragioni si dice molto spesso di sì, anche quando si pensa l’esatto contrario di quello che si sta affermando. Si dice si perché, tendenzialmente, si ha paura di non piacere all’altro e di conseguenza l’altro potrebbe avere un pessimo giudizio della nostra persona, oppure per paura del conflitto e delle conseguenze che potrebbe portare in futuro, o, ancora, paura di poter perdere un’occasione importante e che non possa ripresentarsi mai più.
La Carta dei Permessi Assertivi
Nella “Carta dei Permessi Assertivi” di Anchisi, Dessy e Pedrotti vengono enunciati dei permessi, che poche persone riescono a concedersi. Per questo ci tengo a condividerli in questo articolo:
– Mi permetto di avere delle idee, delle opinioni, dei punti di vista personali e non necessariamente coincidenti con quelli altrui.
– Permetto che le mie idee, opinioni e punti di vista siano quanto meno ascoltati e presi in considerazione (non necessariamente condivisi) dalle altre presone.
– Mi permetto di richiedere (non di pretendere però!) che le altre persone soddisfino i miei bisogni e necessità.
– Mi permetto di dire NO a delle richieste senza per questo sentirmi in colpa ed egoista.
– Mi permetto di avere bisogni e necessità anche diverse da quelle delle altre persone.
– Mi permetto di provare determinati stati d’animo e manifestarli in modo assertivo se decido di farlo.
– Mi permetto di essere umano nel senso di concedermi la “licenza” di commettere errori.
– Mi permetto di mutare parere o opinione e di cambiare il modo di pensare.
– Mi permetto di essere realmente me stesso anche se questo significa a volte contravvenire a delle aspettative esterne.
– Mi permetto di dire: “non capisco”.
– Mi permetto di dire: “non mi interessa” quando gli altri mi coinvolgono nelle loro iniziative.
– Mi permetto di valutare e decidere se ho la responsabilità di trovare una soluzione ai problemi degli altri.
I vantaggi di dire no
Prendersi cura di noi e dei nostri bisogni non è un atto egoistico: è un atto di cura e di compassione.
Anticipa le tue scelte: prima di trovarti di fronte a una situazione, stabilisci in anticipo a cosa dire no.
Imposta un filtro: dire no può essere difficile, quindi un buon approccio è applicare un “filtro positivo”: accettare solo ciò che ci motiva, persone che ci supportano e attività che alimentano i nostri sogni e il nostro benessere.
Chiarisci le tue priorità: una volta che hai definito chiaramente le tue priorità, sarà più semplice rifiutare.
Se ti senti indeciso, prova a immaginare come ti sentirai dopo aver detto no, rispetto a come ti sentirai dopo aver accettato. Scegli l’opzione che ti dà maggiore serenità.
Il tempo è infatti un patrimonio limitato. A volte ce ne dimentichiamo e ci comportiamo come se potessimo sprecarlo senza valorizzarlo. Allora chiedersi “È così che voglio spendere il mio tempo?”, questa domanda può fare la differenza rispetto alla possibilità di dire NO o di dire SÌ.
Ricorda che il “sì” e il “no” sono due parole di inestimabile valore per ottenere e mantenere la libertà personale.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE