Nell’antica Grecia Crono, il dio del tempo, mangiava tutti i suoi figli per paura di essere spodestato. Metaforicamente parlando anche noi oggi veniamo “mangiati dal tempo”.
Quante volte ti capita di arrivare alla fine della settimana con la sensazione di “essere stato mangiato dal tempo”? Sono sempre troppe le cose da fare, troppe le situazioni da vivere. Tutto ci sembra un impegno anche guardare la televisione e stare sui social, perché anche questi mezzi sono contenitori pieni di notizie, chiacchiere, avvenimenti, fatti, eventi, che, uno dietro l’altro, danno sensazioni ed emozioni spesso contraddittorie, fino a lasciarci addosso una sensazione di stress.
Ma in questo modo non si vive più, perché ci si sente fagocitati in un mondo che ci vive senza che noi viviamo. Abbiano perso il senso del vivere. E il fatto, talvolta tragico, è che ci sembra di combattere contro un mulino a vento, perché ci viene detto che la società è così e che non si può fermare la modernità.
Molte delle persone che si rivolgono a me, nel mio studio di Monterotondo oppure online, mi parlano di queste sensazioni e mi parlano di un passato nostalgico, in cui c’era il tempo di vivere e di meditare sulle cose, in cui si poteva approfondire ciò che ci veniva proposto. Insomma un tempo forse più umano e maggiormente vissuto.
Il tempo è un tiranno, ma possiamo imparare a governarlo
Immagino capiti anche a te di vivere di corsa. C’è il lavoro, ma anche gli impegni familiari, il bambino da prendere a scuola, il genitore da accompagnare a fare una visita, la spesa da fare… Sembra impossibile avere un minuto per te, in cui puoi staccare davvero la testa.
Ma erti impegni sono immodificabili, quindi puoi solo cambiare il tuo modo di affrontare le cose che fai. Infatti il tempo è un tiranno, ma possiamo imparare a governarlo.
Occorre imparare a “prendere le misure” del tempo e sfruttare bene questa opportunità preziosa che ci viene offerta nel vivere. Il modo migliore per “governare” il tempo è quello di vivere bene l’attimo presente.
Innanzitutto la parola d’ordine è priorità. Quindi impariamo a concentrarci su quanto facciamo, stando attenti al momento presente e, soprattutto, impariamo a “perdere” tempo per chi, secondo noi, lo merita, ogniqualvolta che ci sentiamo chiamati verso chi soffre o chi ha bisogno.
Ogni tanto ho quasi la sensazione che le persone che seguo mi chiedano il permesso, l’autorizzazione a essere come sono. E come loro, in alcuni momenti della nostra vita, anche noi abbiamo avuto bisogno di questo permesso o abbiamo avuto bisogno che qualcuno ci ricordasse che noi siamo proprio noi, diversi dagli altri.
Questo perché, probabilmente, cresciamo in una società che ci richiede standard molto alti e forse a momenti sentiamo quasi di agire come dei robot, dobbiamo essere costantemente “sul pezzo”, mai stanchi e con mille impegni da incastrare in solo 24 ore.
Strategie per vincere la corsa contro il tempo
In genere, anche la giornata “più di corsa” ha un minimo di pausa. Siano anche 5 o 10 minuti, prova a riempirli con qualcosa che ti piace. A volte “Less is more”. In questo modo ti potrai permettere di avere un momento per me, senza dover cancellare alcun impegno, staccando tra un impegno e l’altro e ricaricandoti per la corsa successiva. In questo modo potrai anche visualizzare la tua giornata divisa in step e non come un unico blocco, in cui vivi correndo.
Inoltre ricordati di focalizzarti su quello che stai facendo. Cosa vedi? Cosa c’è intorno a te? Senti dei rumori? Ci sono colori vivaci o è tutto grigio? Che emozioni ti dà? Com’è dedicarti ad essa? Ogni tanto, i pensieri torneranno a divagare. E’ piuttosto normale. Quando accade, riaccompagnali gentilmente al momento presente.
Jean-Jacques Rousseau affermava che “bisogna perdere tempo per guadagnarne” perché ciò ci permette, attraverso la pazienza, di sviluppare empatia, di ascoltare se stessi e l’altro e di ritornare ad avere armonia. In poche parole stare un po’ con se stessi per ritornare a conoscersi. Troppo spesso ci si dimentica che identificandosi con l’idea del fare, ci si priva della possibilità di semplicemente essere. Esserci.
Un percorso psicoterapeutico può essere un aiuto per riuscire a rallentare e tornare in un rapporto più armonico e consapevole con il tempo e con la propria vita, riscoprire i propri pensieri, le proprie emozioni, ritrovare se stessi in un viaggio a ritroso per rivedere parti della propria vita, che forse andando troppo veloce si erano perse per strada.
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Buon vento
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE