Quando i pazienti entrano nel mio studio di psicologo a Monterotondo ho notato che, sempre più frequentemente, presentano i loro problemi dicendo: “Ho il vizio del bere, ho il vizio del gioco, ho il vizio di fumare…” e invece, sempre più raramente, affermano: “Sono un alcolista, un fumatore dipendente, un giocatore patologico”.
Ma l’alcol, il fumo, il gioco d’azzardo sono vizio o problema? La risposta più corretta è: dipende!
Bisogna innanzitutto intendersi sui termini. Il vizio, infatti, è un comportamento deliberatamente messo in atto, al quale si attribuiscono connotati moralistici negativi. Un problema, invece, è una condizione che priva l’individuo del suo benessere fisico e del suo benessere psicologico. Tuttavia, però, un vizio a lungo termine può consolidarsi in un vero e proprio problema.
I vizi sono da condannare?
Alcuni psicologi evoluzionisti sostengono che la debolezza per il piacere abbia sempre giocato nella storia dell’umanità un ruolo importante nello sviluppo di molti aspetti interessanti della natura umana, come l’arte e la musica. “I vizi fanno bene alla salute mentale. E, se commessi in piccole dosi, possono anche dare slancio all’intelligenza, alla creatività, allontanando rabbia e aggressività”. E’ quanto sostiene lo psicologo Simon Laham dell’Universita’ di Melbourne che ha raccontato nel libro The Joy of Sin.
Un errore molto comune, che viene commesso dalle persone che si impegnano a gestire i propri vizi e a controllare le cattive abitudini, è quello di adottare un approccio totalizzante. Invece gestire i vizi significa semplicemente imparare a convivere con essi facendo sì che non abbiano un impatto drammaticamente negativo sulla nostra vita.
Le piccole eresie dei vizi
Ma come si esce da un vizio? Mettendo in pratica delle piccole eresie.
Come già accennato, la scelta che molte persone operano per gestire vizi e cattive abitudini è quella di interrompere completamente determinate attività, ma questa scelta così drastica risulta disfunzionale, perché provoca crisi di dipendenza, per questo è necessario trovare un approccio diverso e più funzionale per “addomesticare” i nostri vizi piuttosto che cancellarli con un colpo di spugna.
Ecco alcuni aspetti da tenere assolutamente in considerazione: per aiutarsi a superare lo scoglio della “resistenza” bisognerà, per prima cosa, pensare che non stai rinunciando a qualcosa, ma stai solo imparando a gestirla. Infatti non dovrai privarti completamente del tuo piacere, ma dovrai solo dargli una cornice nuova.
Procurarti un piccolo piacere ogni tanto, in maniera controllata, permetterà di assaporare meglio e godere più profondamente delle cose che ami. Godere di qualcosa a piccole dosi permetterà di far durare il tuo piacere più a lungo. Inoltre gestire i vizi controllandoli eviterà di farti entrare nella fase del rigetto. Infatti capita spesso che assumendo per mesi e mesi grandi quantità di una certa cosa, si finisca con l’odiare ciò che prima si amava.
Marilyn Monroe disse: “Fai in modo che la felicità sia il tuo unico vizio!”, io aggiungo: “Sii padrone dei tuoi vizi, affinché diventino la strada del tuo sano piacere”.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE