Dì la verità: quante volte avvertendo un sintomo hai cercato la diagnosi con l’aiuto di Google?
In realtà lo abbiamo fatto un po’ tutti: è comodo, è veloce, è pieno di risorse ed è semplice da capire… Ma il dottor Google ha anche un lato nascosto: è pericoloso.
E siccome di Dio ci fidiamo tutti, mentre per tutti gli altri è meglio che ci portino dei dati, ti dirò che, secondo le statistiche l’88% degli italiani, quando non sta bene, si fa un’autodiagnosi cercando su internet quali malattie sono associate ai propri sintomi, una grossa percentuale che non necessariamente è ansiosa o ipocondriaca, ma che abusando di questo strumento potrebbe diventarlo.
Già alcuni anni fa il fenomeno di ricercare informazioni mediche su Internet era così esteso che due ricercatori coniarono il termine “cybercondria”. Con questo termine oggi si intende la smania di ricercare notizie biomediche su Internet con l’obiettivo di trovare rassicurazione ai propri timori. Si cercano dunque informazioni che possano fornire diagnosi, descrizioni sintomatologie, possibili terapie.
Quando questo comportamento, dettato dall’ansia e dall’angoscia del momento, diventa compulsivo non è più facilmente controllabile ed inizia ad avere una serie di conseguenze nocive, che vanno a consolidare ancora di più i timori di chi ha paura delle malattie.
A volte oltre ai timori possono iniziare a sorgere anche delle sintomatologie inesistenti, che puntualmente rindirizzano nuovamente a consultare dottor Google.
Quindi, a livello panoramico: hai un sintomo, chiedi a dottor Google, leggi mille ipotetiche diagnosi, scegli la più o la meno spaventosa e dirigi la tua mente e il tuo corpo verso quella diagnosi, spesso realizzandola, oppure leggi mille ipotetiche diagnosi e vai in sovraffollamento di informazioni, non riuscendo più a discernere i tuoi reali sintomi.
Da svenimento, vero? Ops, ora cercherai su Google “sintomi svenimento”… Scherzi a parte, ora ti spiego per quale ragione dovresti smettere di cercare risposte ai tuoi sintomi con Dottor Google.
- Più delego la rassicurazione a qualcosa che proviene dall’esterno, più perdo il controllo delle mie percezioni.
- E’ una profezia che si autoverifica. Si tende ad attribuire delle etichette che poi è difficile eliminare e questo avviene sempre più spesso anche per i sintomi psichici.
- Più si condividerà più ci si convincerà, più si sentiranno storie e racconti di altre persone, più ci si suggestionerà e ci si terrorizzerà.
- L’eccesso di informazioni trovate, non produce una maggiore chiarezza ma confusione: è quello che viene chiamato overload informativo.
Ricorda che nel web ormai si trova tutto e il contrario di tutto. Su internet puoi avere il parere di chiunque, spesso anche di non esperti, quindi se si vogliono avere informazioni attendibili, è fondamentale capire l’autorevolezza delle fonti o fare riferimento a testi scientifici di altra natura. Ma più utile di tutti sarebbe riferirsi agli esperti del settore e affidarsi a loro.
Se davvero tieni alla tua salute non puoi affidarla ad un motore di ricerca, perché una parte della salute sta nel voler essere curati.
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Buon vento 😉
Federico Piccirilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapie Brevi
Terapia a Seduta Singola
Ricevo a Monterotondo (RM) e ONLINE